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Stessi attori ovunque

Alcuni attori vivono dei veri e propri exploit trovandosi contemporaneamente in onda in diverse serie tv. Senza che ce ne sia la necessità.

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

25/07/2024 - 17:31

Stessi attori ovunque

Vi è mai capitato di entrare in un negozio deserto ed essere seguiti da altri clienti che vogliono capire cosa ci sia di tanto interessante da comprare? Ecco, la stessa cosa accade nel grande magazzino degli attori, con alcuni comprimari che improvvisamente ritroviamo in diverse serie tv contemporaneamente. Magari dopo anni nei quali erano passati quasi inosservati.

E’ successo in passato a Thomas Trabacchi e Tommaso Ragno, più di recente a Pia Lanciotti, ottimi interpreti a lungo sottovalutati; di botto, sono stati riscoperti dalle case di produzione ed hanno ottenuto talvolta anche qualche meritato ruolo da protagonista.

E’ successo ad Erasmo Genzini, che dopo L’Isola di Pietro per un periodo abbiamo trovato in vari titoli Rai e Mediaset (Buongiorno, mamma!, Che Dio ci Aiuti). A Giancarlo Commare, che dopo Skam Italia! e Il Paradiso delle Signore ha ottenuto il lasciapassare per ogni dove, schermi cinematografici inclusi. Come Lorenzo Zurzolo, figlio del Vice Direttore Rai Federico, che ha collezionato in pochi anni una decina di ruoli, inclusi quelli nelle serie tv Baby, Prisma e La Storia.

E’ successo di recente ad Alice Arcuri, attrice pressoché sconosciuta prima della seconda stagione di Doc – Nelle tue Mani, che negli ultimi mesi abbiamo visto nella terza nonché in Viola come il Mare 2 e Il Clandestino. E succederà a breve con l’aggravante a Giovanni Scifoni, già alquanto inflazionato: dopo aver condiviso con Francesca Chillemi il set di Viola come il Mare 2 su Canale 5, sarà nuovamente accanto a lei in Che Dio ci Aiuti 8 su Rai 1!

Vere e proprie overdose delle quali, a dirla tutta, in alcuni casi non si sentiva neanche la necessità.

Ecco perchè alcuni attori li ritroviamo ovunque

Potrebbe dipendere da una sorta di ispirazione collettiva, da scarsa originalità dei casting, da un giovane che incuriosice o da un talento fiorito in tarda primavera. O magari da un miglior lavoro fatto dall’agente di turno, da un cognome importante o da un buon successo che si tenta di replicare o sfruttare in tutti i modi. Come per Giacomo Giorgio, che dopo Mare Fuori ha fatto jackpot (Sopravvissuti, Doc – Nelle tue Mani, Per Elisa – Il Caso Claps, Noi siamo Leggenda). E lo stesso destino era toccato al collega di set Nicolas Maupas e prima ancora a Carmine Buschini con Braccialetti Rossi.

Mettiamoci poi che le serie tv d’importazione sembrano avere un bacino di interpreti ristretto, basti pensare alle soap turche e spagnole o a Dominique Devenport, a giugno protagonista su Canale 5 sia di Sissi 3 che di Davos. Ed ecco che lo spettatore fa zapping e trova le stesse facce ovunque, domandandosi dov’è che quell’interprete ha detto o fatto una tal cosa.

Senza contare che, se non supportati da un talento speciale, a furia di vederli ovunque certi attori diventano antipatici, neanche fossero tasse da pagare.

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