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Linea Bianca: stupore ad alta quota

di Marco Leardi

27/01/2018 - 11:25

Linea Bianca: stupore ad alta quota

Linea Bianca: Massimiliano Ossini, Lino Zani, Giulia Capocchi

Le discese ardite e le risalite. Su, fino ad alta quota, con un panorama mozzafiato attorno. C’è una «Linea Bianca» che unisce la divulgazione, l’approfondimento e lo stupore dell’escursionista sulle vette più belle d’Italia. Il programma di Rai1 in onda ogni sabato alle 14 coniuga in modo armonioso questi elementi, offrendo al pubblico un appuntamento piacevole nei contenuti e nella resa televisiva. Merito delle meraviglie montane documentate, senza dubbio, ma anche delle modalità con cui esse vengono raccontate.

La formula di Linea Bianca, infatti, evita efficacemente il nozionismo e trasforma la divulgazione in un racconto fatto di immagini e di incontri con personalità ed esperti legati al territorio. Attraverso le loro voci, ogni puntata diventa un tuffo nelle risorse naturali, nella storia, nell’arte, nelle tradizioni e nella gastronomia di un determinato comprensorio montano. Di recente, il programma è stato a Cortina d’Ampezzo, in Val Venosta, ad Andalo e poi sull’Appennino, ad Ovindoli in Abruzzo, sulla vetta del Monte Sirente e nelle Grotte di Stiffe.

L’approccio è dinamico, sportivo, quasi muscolare: gran parte delle riprese avvengono infatti tra le nevi e le rocce, lungo i percorsi – più o meno impervi – che portano alle cime più note e spettacolari delle nostre montagne. Espressive e coinvolgenti le inquadrature aeree (la regia ed il montaggio sono tra i punti di forza) che danno dimensionalità e consistenza alle parole del conduttore .

Quest’ultimo, che in ogni puntata è affiancato da Giulia Capocchi, ha trovato a Linea Bianca uno spazio per esprimersi con credibilità e leggerezza allo stesso tempo, emancipandosi dal ruolo del ‘gioviale e bel presentatore’ in cui il carrozzone di Mezzogiorno in famiglia lo ha giocoforza costretto. La sua passione per la montagna risulta sincera ed è azzeccato il sodalizio con l’alpinista Lino Zani, portatore di esperienza e all’occorrenza di ironia. I due, peraltro, in ogni appuntamento sono anche protagonisti di una sorta di reality – #guidealpine – che sfrutta lo stratagemma della sfida per veicolare informazioni utili agli aspiranti scalatori in materia di regole e sicurezza.

La varietà dei registri utilizzati e dei contenuti presentati conferisce un buon ritmo alla trasmissione, seguita da oltre due milioni di spettatori, anche a motivo della sua ‘stagionalità’. E forse il segreto di questo prodotto è proprio racchiuso nel motto ripetuto spesso dal conduttore: kalipè, passo lento e corto. Contro il logorio della vita moderna, chi non vorrebbe fermarsi un attimo su quelle vette, anche solo dal divano di casa?

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