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TV SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI: ALTA INFEDELTA’ DALL’ANALISTA

di Martina Ondei

10/11/2015 - 14:15

TV SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI: ALTA INFEDELTA’ DALL’ANALISTA

Alta Infedeltà
Alta Infedeltà

–        Terapeuta: Eccoci qui, benvenuto! Lei è?

–        Paziente: Grazie, buongiorno. Io sono Alta infedeltà- 1000 modi per tradire.

–        T: Ho capito. Bene, mi dica, cosa la porta da me?

–        P: Beh ecco, allora, diciamo che ho un’ossessione.

–        T: Mmm, un’ossessione. Ok. Di che genere di ossessione si tratta?

–        P: Ecco, sì, eee, diciamo che ho l’ossessione dell’infedeltà.

–        T: Mmm. Provi a spiegarsi meglio.

–        P: Ci provo. Allora io sono un programma di RealTime e ho alle spalle già due stagioni. Sono costruito a episodi, 40 episodi a stagione, ognuno con un titolo proprio e dalla durata di 20 minuti. Come può capire dal mio nome di battesimo, mi occupo di alta infedeltà. Diciamo che sono uno scripted reality.

–        T: Ho capito. Uno scripted-reality, ma non è una contraddizione?

–        P: Perché?

–        T: O una cosa è reality, quindi si propone di rappresentare la realtà così com’è, o è scritta e quindi creata ad hoc. Non crede?

–        P: Forse sì. Ma le contraddizioni solo il sale della tv.

–        T: Ha ragione, la trovo ben reattivo. Allora, lei mi ha detto che parla di tradimento…

–        P: Di alta infedeltà!

–        T: Ok, di infedeltà. Come affronta il tema? Di cosa parla?

–        P: Parlo di alta infedeltà, è semplice. Ogni puntata racconto una storia con tre protagonisti: l’amante, il tradito ed il traditore. La storia è sia raccontata che recitata, grazie a degli attori. Ma le storie di base sono vere, ecco poi vengono un po’ lavorate dagli sceneggiatori.

–        T: Mmm, ok. Cerchiamo di fare chiarezza. Le storie sono vere o sono riscritte?

–        P: Le storie di alta infedeltà sono tratte da vicende realmente accadute, ma poi vengono ripulite nei dettagli dagli autori.

–        T: Ok, come a Forum?

–        P: Più o meno, ma qui si parla solo di alta infedeltà.

–        T: Ed i protagonisti sono veri?

–        P: I protagonisti sono attori. Tre attori recitano le vicende e tre narrano la storia da un punto di vista esterno, esponendo il loro punto di vista. Praticamente, i tre protagonisti che recitano, interpretano una parte prestabilita come se fossero in una fiction; questi attori non parlano mai. Poi ci sono altri tre attori, che invece parlano. Questi attori narrano la storia, raccontandola dal loro punto di vista. Poi c’è anche una voce fuori campo che racconta i fatti.

–        T: Aspetti, ricapitoliamo. Ci sono sei attori per tre personaggi?

–        P: Sì.

–        T: Come mai? Non crea confusione avere due volti, entrambi finti, da associare al medesimo personaggio?

–        P: No, è solo per creare il distacco tra due diversi piani del racconto: lo svolgimento delle azioni e la ricostruzione a posteriori. Sono diversi. E poi è facile capire perché i due attori che interpretano lo stesso personaggio si somigliano.

–        T: Certo, non fa una piega.

–        P: Poi gli attori che narrano la vicenda dall’esterno cercando di spiegare il senso del loro comportamento, cercano razionalmente di  motivarlo.

–        T: Ho capito. E narrano solo pensieri ed emozioni?

–        P: Gli attori narranti fanno anche qualche accenno alla storia, ma la trama di alta infedeltà è portata avanti dalla voce fuori campo.

–        T: Ah, già, è vero, c’è anche la voce fuori campo! Lei che tono ha?

–        P: Ha un tono neutro, non prende mai posizione. Diciamo che elenca i fatti con precisione quasi scientifica.

–        T: Insomma, mi pare di capire che lei affronti il tema del tradimento con freddezza e precisione quasi matematica.

–        P: Affronto il tema dell’alta infedeltà! Sì, perché è una ricostruzione.

–        T: Giusto. Però, non è forse un po’ inutile parlare scientificamente del fuoco della passione, che per sua natura è irrazionale? Dico solo, e le chiedo, quanto senso può avere ingabbiare in un algoritmo puntuale e ripetitivo l’irrazionalità e la bestialità umana?

–        P: No, cioè, no, sono solo preciso. La mia è solo precisione postuma. Vede, le mie storie sono triangoli amorosi che si creano in circostanze sempre diverse, perché ogni tradimento è una storia a sé e nel corso della puntata cerco di entrare nel dettaglio del caso singolo.

–        T: Sì, ok. Tutte le storie sono tradimenti a tre, tutte le storie sono amori eterosessuali, tutte le storie riguardano coppie di età compresa fra i 20 ed i 50 anni, tutte le storie arrivano ad un epilogo, ecc..

–        P: Beh, non era questo l’obiettivo.

–        T: Vede Alta infedeltà – 1000 modi per tradire, io credo che sia rimasta un po’ troppo schiavo di questo suo titolo. Rendere schematica l’alta infedeltà farebbe sviluppare sintomi ossessivi a chiunque, è un’impresa ben oltre le nostre capacità! Credo anche che la sua ossessione sia solo un sintomo, un segnale d’allarme che la sta mettendo di fronte all’inguaribilità profonda di questa contraddizione.

–        P: Un sintomo?

–        T: Sì, un sintomo, la diagnosi è chiara: disturbo da tic ossessivo da contraddittorio obiettivo tecnico.

–        P: Sarebbe?

–        T: Il rischio che la narrazione diventi solo una rosario di testi standard. Ma stia tranquilla, ne riparleremo. Arrivederci!

–        P: Tranquilla? Mi sembra difficile. Per ora arrivederci.

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