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TAKE ME OUT – SIGNORE E SIGNORI: SPONTANEITA’ CERCASI

Redazione

di Redazione

02/11/2016 - 17:52

TAKE ME OUT – SIGNORE E SIGNORI: SPONTANEITA’ CERCASI

Take Me Out - Signore e Signori

Non è mai troppo tardi”, questa la frase che Gabriele Corsi ha scelto come intro della prima puntata speciale di Take me out – Signore e Signori andata in onda ieri in prima serata su Real Time (secondo appuntamento martedì 8 novembre). Non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco e trovare l’amore, anche quando non si è più dei ‘pischelli’. Le due puntate speciali del game del canale 31, infatti, puntano su protagonisti over 50.

Niente di sbagliato, se questa scelta non avesse l’amaro sapore del già visto. Scegliere la fascia dei non più giovanissimi per creare inedite dinamiche di coppia e divertenti schermaglie amorose è una mossa che in casa Mediaset qualcuno ha già fatto anni fa, rendendosi gratuitamente bersaglio delle correlate critiche per quello che allora era definito un “azzardo”. Curioso che oggi, sdoganato l’argomento, ci si fiondi a briglie sciolte sul festival degli ormoni over che sta diventando sempre più un topic che funziona e raccoglie ascolti di tutto rispetto.

Ma torniamo a noi. Take me out – Signore e Signori ricalca fedelmente le orme e gli schemi della versione giovane del programma: un uomo single dalla faccia tosta cerca di fare colpo sulle 30 donne presenti in studio nell’arco di tre round (prima impressione – presentazione – difetto) durante i quali prova a giocarsi le sue carte migliori; se alla fine restano almeno due signore in gara come pretendenti, spetta al single sceglierne una e portarla con sé nella Take me House per un appuntamento live. Così, cotto e mangiato. Tre signori protagonisti di questa prima puntata, tre caratteri parecchio diversi fra loro.

In un inevitabile e costante parallelo con la versione over di Uomini e Donne, quello che colpisce del programma condotto da Corsi è la mancanza di una spontaneità di battuta e di ritmo. Non che altrove si assista costantemente al festival della sincerità dei buoni sentimenti – sia chiaro-, però, in Take me out, tutto, dalle prime frasi di presentazione del gioco fino ai commenti delle concorrenti in studio, sa di eccessivamente scritto, studiato, al limite del recitato. Ad esempio, l’entrata in studio ritardata dell’istrionica Adele che, poi, si fa la sua scalinata elargendo baci al pubblico come una Valeria Marini tenuta in naftalina oppure la risata surreale della fascinosa Teresa (sperando forse in un ritorno virale che non c’è stato) arrivavano al telespettatore come due gag preparate ad arte per far strappare forzatamente una risata, ma poco attinenti agli stilemi del gioco e della ricerca dell’anima gemella.

L’amore in tv è ormai materia maneggiata da ogni parte e in ogni salsa, quindi, appellarsi alla sperimentazione e ad un pizzico di creatività risulta fondamentale per non inabissarsi nel mare del déjà vu.

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