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Sanremo 2019, le pagelle finali

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

11/02/2019 - 13:18

Sanremo 2019, le pagelle finali

sanremo serata finale
Serata finale di Sanremo (Agi per Ufficio Stampa Rai)

10 a Mahmood. Finale a sorpresa per il Festival che porta sul gradino più alto del podio il vincitore di Sanremo Giovani. Bravo, grintoso e interprete di un brano contemporaneo, fuori dai canoni tradizionali dell’Ariston che forse sancisce la morte della canzone classica sanremese. Destinazione Paradiso.
9 a Loredana Bertè. Un quarto posto che vale una vittoria: è stata la più acclamata facendosi perfetta interprete di una canzone valida. Polemiche, talvolta eccessive, quelle sul mancato podio: se si doveva premiare la storia artistica (ma perchè?!), come la mettiamo con Patty Pravo, relegata nelle ultime posizioni? Non mi avete fatto niente.

8 a Il Volo. Questa volta Ignazio, Piero e Gianluca non hanno vinto, ed è meglio così non solo perchè il brano non meritava ma perchè li avrebbe resi ancora più invisi ad una parte di pubblico e critica. Il terzo posto rimarca però il grande affetto nazionalpopolare che li accompagna da 10 anni. Grazie dei fiori.

7 a Ghemon. Il cantante ha stoffa. Un brano dalle sonorità nuove, un testo a tratti sfrontato cantato con una voce che rimane e caratterizzato da uno stile tutto suo. Su Twitter, dove si è fatto apprezzare anche per l’autoironia, ha scritto: “Qualsiasi critica o complimento di questo periodo la prendo con un cuore leggerissimo. C’è stato un lungo periodo in cui nemmeno riuscivo ad alzarmi dal letto, un periodo di medicine e di cose difficili. Questo è il miglior regalo possibile. A confronto è un gioco da ragazzi”. La prima cosa bella.

7 a Claudio Baglioni. Pure stavolta ha portato a casa il risultato, anche se a “dirottare” il Festival non c’è riuscito. Protagonista assoluto con i duetti, quest’anno, complici l’esperienza dello scorso anno e l’aver scelto accanto a sè due comici, avrebbe potuto fare un passo in più da intrattenitore/conduttore. Da direttore artistico il fatto che si sia lavato le mani sul meccanismo delle votazioni, francamente, non è il massimo. La musica è finita.

6 al Festival di Sanremo 2019. La flessione del numero di spettatori (comunque alto) va di pari passo con dei contenuti che hanno convinto meno. Innanzitutto per la sparizione dell’effetto novità, visto che Baglioni ha cambiato ben poco rispetto all’anno scorso. L’unica modifica evidente è quella della conduzione che ha funzionato decisamente meno. Deludente a livello autorale: gag scopiazzate (e neanche troppo divertenti) e momenti iper lunghi. Punto fermo il baglioncentrismo aleggiante. Fiumi di Parole.

6 a Ultimo. Anche quest’anno il vincitore annunciato non corrisponde a quello effettivo. Una “sconfitta” che il cantante romano non ha saputo incassare prendendosela con i giornalisti. Va detto che la delusione e alcune recriminazioni sono anche giuste e ben vengano in un’ottica di abbattimento del velo di ipocrisia che circonda gli sconfitti; tuttavia è andato oltre, dimostrando arroganza e presunzione. Non è l’inferno.

5 a Claudio Bisio. Il comico si fa sovrastare e ingabbiare dalla macchina del Festival, sceglie di fare il conduttore classico risultando abbastanza anonimo. Avremmo voluto almeno un graffio. Come si cambia.

5 a Virginia Raffaele. Perché una donna che è straordinaria imitatrice deve accontentarsi di essere una modesta padrona di casa? Capiamo la voglia di mostrarsi “senza divisa”, vuoi per vanità vuoi per ambizione, però di conduttrici bravine ce ne sono tante, di comiche e imitatrici così dotate ce ne sono pochissime. L’essenziale.

5 a Irama. La popolarità di Amici non è bastata a portarlo dritto sul podio. Il brano non è stato in grado di fargli conquistare nuovo pubblico e così il cantante – già alle prese con un album meno fortunato dei precedenti – è finito settimo. Brutta cosa il fatto che non si sia presentato nemmeno a Domenica In. Che non ci rifili poi la storiella di quanto sia umile. Bisogna saper perdere.

4 al Dopofestival. C’era una volta il Dopofestival. Quello che un tempo era il momento più accattivante della kermesse in quanto territorio di ironia, polemiche e libertà, quest’anno è stato uno spettacolo decisamente sbiadito. Papaleo ha fatto delle comparsate, la Foglietta è apparsa troppo sopra le righe mentre della presenza di Melissa Greta Marchetto ancora non ce ne facciamo una ragione. Mistero.

4 ad Anna Tatangelo. La cantante di Sora ne esce con le osse rotte, con un brano sanremese in cui però si scorgeva un’evoluzione in termini di sofisticatezza. E’ vero, sconta dei pregiudizi però sta anche a lei fare in modo di provare a scardinarli. Per tutte le volte che.

4 a Francesca Renga e Nek. I dilf del Festival non si rinnovano e portano all’Ariston brani in linea col passato ma decisamente meno forti. Dunque, devono accontentarsi rispettivamente del quindicesimo e diciannovesimo posto. Replay.

3 al Festival a 24 canzoni, tutte in un unico girone. Lo stesso conduttore-direttore artistico ha ammesso che il numero è stato eccessivo, i tanti brani hanno appesantito lo show e forse hanno tolto un po’ di luce alle canzoni migliori. 7000 caffè.

2 al trattamento riservato ai giovani. Baglioni si è liberato della ‘zavorra’ dei giovani relegandoli in due serate in onda a dicembre con scarsissimi ascolti. In tempi recenti, il lavoro più giusto e anche furbo è stato quello di Carlo Conti che li ha piazzati in access prime time. Terra promessa.

1 all‘assenza di ospiti internazionali. Baglioni non va oltre l’italico microcosmo privando di un certo fascino e lustro la kermesse. Del resto, a che serve un ospite se questi non può duettare con lui! Non voglio mica la luna.

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15 commenti su "Sanremo 2019, le pagelle finali"

  1. Il Volo meritava di vincere. Infatti il televoto di tutto il sanremo li aveva premiati, con solo televoto avrebbero vinto loro.

  2. Baglioni 800 mila euro per Sanremo.. UNA VERGOGNA ! mi vergogno di essere italiano..

  3. Altro che pettegolezzi, ci sonobi video con gli insulti. Che figura di melma per tutta la categoria, a meno che quella che ha urlato M M non faccia outing.

  4. controcorrente dice:

    7 a Baglioni.. colui che ha reso Sanremo l'emblema di tutto il marcio che il nostro paese non riesce ad estirpare e contro il quale lottano ogni giorni anonimi eroi.. questo Sanremo e' stato un inno alla commistione mafiosa.. e vogliamo parlare della difesa di Achille Lauro.. gente come Baglioni e Fazio.. ci viene a dire che non e' un inno alla droga ?? 1 si merita Baglioni.. altro che 7

  5. Disse il bue all'asino