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SANREMO 2013: L’EDITORIALE DI PIERO CHIAMBRETTI PER DM

di Davide Maggio

16/02/2013 - 16:59

SANREMO 2013: L’EDITORIALE DI PIERO CHIAMBRETTI PER DM

Sanremo 2013 - Piero Chiambretti - Pippo Baudo
Sanremo 2013 - Piero Chiambretti - Pippo Baudo

di PIERO CHIAMBRETTI per DavideMaggio.it

Sono da cinque giorni a Sanremo, la città dei fiori di Amsterdam, per seguire per Radio 2 il festival della contemporaneità. Una volta il Festival era lo specchio del Paese, adesso è il Paese che chiede al Festival lo specchio.

Radio 2 si chiama così perchè siamo in due a realizzare questo programma andato in onda tutte le sere in contemporanea con la più famosa kermesse musicale dell’Unione Sovietica trasmessa da Rai 1. I due in questione sono due imitatori eccezionali: Gianfranco Butinar che interpreta 21 voci ma è pagato per una, e Gabriella Germani che ne imita altrettante ma viene quasi gratis.

Seguire il Festival dalla postazione radio è un’esperienza notevolissima. Guardi la trasmissione, vedi immagini ma non senti l’audio (perchè quello lo facciamo noi) e ti rivolgi ad un pubblico misterioso: automobilisti, autotrasportatori, i senza fissa dimora, tutti lontani da un apparecchio televisivo riesumato per il Festival della canzone. La Radio è la contemporaneità, altro che la tv; mentre ascolti fai almeno altre 20 cose contemporeamente. Tra queste spostare un voto, spostare un mobile, spegnere il cervello, il telefonino, la bocca e ahimè pure la radio.

Gli ascolti della sessantreesima edizione del Festival hanno dimostrato una cosa: che una tv sola è meglio di 900. Sappiamo cosa guardare, commentare e, nel caso, rimuovere.

Il mondo in questa settimana ha cercato di fare la sua personale controprogrammazione alla kermesse: dimissioni del pontefice, arresti eccellenti, asteroidi, assassini olimpici potenziali, ma nulla ha potuto fermare la corazzata dei buoni sentimenti, specchio di un Paese stanco di farfalle e galline.

In conclusione, visto il trend, consiglierei ai dirigenti della Rai di organizzarne subito un altro a Pasqua.

Ah, dimenticavo, il Festival ha stabilito un record. Nella categoria giovani, per la prima volta ha vinto un blogger: Maggio, Davide però!

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