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GIORGIO GORI ESCE DAL CDA DI ZODIAK MEDIA E CEDE A DE AGOSTINI LA QUOTA AZIONARIA

di Marco Leardi

12/09/2012 - 18:43

GIORGIO GORI ESCE DAL CDA DI ZODIAK MEDIA E CEDE A DE AGOSTINI LA QUOTA AZIONARIA

Giorgio Gori

Giorgio Gori ha rassegnato oggi le proprie dimissioni da Consigliere di amministrazione di Zodiak Media e contestualmente ha negoziato la cessione a De Agostini dell’intera quota azionaria che egli stesso deteneva all’interno della società. L’imprenditore, dunque, ha cambiato lavoro nella prospettiva di cambiare l’Italia: Gori, infatti, è attualmente impegnato a fianco di del sindaco di Firenze Matteo Renzi nella gara per le elezioni primarie del centrosinistra.

Non a caso, la decisione di uscire anche dal board e dall’azionariato della società – di cui deteneva circa il 3 % – è stata motivata proprio dal desiderio di dedicarsi totalmente ai suoi nuovi progetti in ambiti diversi da quello dei “Media”. In altre parole, ora Gori si occuperà a tempo pieno all’attività di spin doctor del rottamatore Renzi, che in queste settimane ha ufficializzato la sua discesa in campo a livello nazionale.

Nel prendere atto delle decisioni assunte da Gori – che hanno implicato il venir meno di ogni relazione professionale e di partecipazione azionaria con società controllate dal Gruppo De Agostini –  quest’ultimo esprime un particolare ringraziamento a Giorgio Gori per l’impegno e il contributo profusi in questi anni di intensa collaborazione. Così si legge in una nota del gruppo novarese.

Nel novembre scorso, Gori aveva già lasciato tutti gli incarichi operativi all’interno di Zodiak Media. Con le dimissioni di oggi, la seperazione dalla società è definitiva.

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3 commenti su "GIORGIO GORI ESCE DAL CDA DI ZODIAK MEDIA E CEDE A DE AGOSTINI LA QUOTA AZIONARIA"

  1. @ Giuseppe: Gori nel Pd? Da cosa accrediteresti come credibile un'ipotesi del genere? Renzi vorrebbe un centrosinistra ancora (!) più a destra di quanto non sia già, ha idee conservatrici: è chiaro che non potrà mai vincere le primarie e menchemeno le elezioni perché tra gli elettori di centrosinistra è molto minoritario nei consensi e a sinistra lo detestano. Per cui è chiaro che Renzi a medio termine entrerà in un nuovo contenitore politico di centro-centrodestra e con lui andrà Gori con molta probabilità. Renzi è ambizioso e scalpita per essere il protagonista, non la comparsa del partito in cui milita. Non credo che il Pd riserverebbe poltrone addirittura da ministro o da sottosegretario a Gori, poiché non rappresenterebbe vista la sua vicinanza a Renzi una sufficiente garanzia di indipendenza rispetto alle influenze berlusconiane. E si sa, dopo quello che non è stato mai fatto in termini di conflitto d'interessi, il Pd non potrebbe permettersi un ulteriore errore di valutazione così grande rispetto al proprio elettorato.

  2. Pippo, magari ci fosse anche Monti in lizza... Comunque, è evidente che per Gori il gioco vale la candela e, considerato il poco probabile successo di Renzi alle primarie, tuttavia ha forse in vista se non un approdo ministeriale qualche poltronissima in caso di vittoria elettorale del PD. Niente di negativo, in fondo è un tecnico anche lui e i tecnici andranno di moda ancora per un bel pezzo e, se l'avventura poltica dovesse andare male, non credo che Gori rimarrebbe, ad ogni modo, disoccupato.

  3. Tra Renzi, Grillo, Bersani, Casini e Berlusconi non saprei proprio chi scegliere... (in ottica primarie ed elezioni) Siamo davvero in buone mani