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CUCINE DA INCUBO 4: NELLA TERZA PUNTATA SI VA “AI PLATANI”

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

03/04/2016 - 17:00

CUCINE DA INCUBO 4: NELLA TERZA PUNTATA SI VA “AI PLATANI”

Antonino Cannavacciuolo

Antonino Cannavacciuolo sbarca questa sera ad Albese con Cassano, in provincia di Como, per la terza puntata della nuova stagione di Cucine da Incubo Italia, in onda dalle 21:15 su Canale Nove. Il grande chef cercherà di rimettere in sesto il ristorante pizzeria Ai Platani, gestito da una madre matrona ed un figlio “adolescente” di appena cinquant’anni… come se la caverà?

Cucine da Incubo 4: la scheda de “Ai Platani”

Un locale storico che ormai non sembra neanche più un ristorante. Una madre che tratta il suo figlio cinquantenne come fosse un inaffidabile adolescente. Un cuoco poco professionale che non accetta le critiche. Antonino Cannavacciuolo fa tappa nella provincia di Como, ad Albese con Cassano, un comune situato ai piedi delle Prealpi Comasche e che fa parte della Comunità Montana del Triangolo Lariano. Qui sorge Ai Platani, un locale storico molto conosciuto in zona. La storia dell’attività inizia negli anni sessanta, quando la nonna dell’attuale gestore, Matteo, decide di aprire una trattoria con cucina casalinga. I genitori di Matteo però si dissociano dall’impresa familiare dedicandosi ad altre attività.

Nel 1991, Matteo decide di riprendere in mano le redini del ristorante di sua nonna, con l’aiuto di sua madre Luisa. Da allora, però, la gestione di Matteo è rimasta sempre uguale a se stessa: il menu è pressoché invariato e anche gli arredi presenti nel locale risalgono agli anni novanta. Di contro, se nei primi anni il ristorante funzionava molto bene, oggi sta vivendo un momento di crisi economica. I dipendenti si sono ridotti a cinque e Matteo, che prima si occupava solo della sala, dopo aver dovuto licenziare, tra gli altri, anche il cuoco, ha iniziato a lavorare pure in cucina. La qualità della cucina ne ha risentito – anche se Matteo è convinto di saper cucinare bene – e oggi Ai Platani è conosciuto più come pizzeria che come ristorante. Matteo, peraltro, difficilmente accetta le critiche ed è poco disponibile ad andare incontro alle richieste dei clienti. Infine, a rendere le cose ancora più complicate c’è il rapporto conflittuale tra lui e sua madre. Luisa considera il figlio ancora un “bambino” (nonostante sia quasi 50enne), viziato e superficiale.

Supervisiona ossessivamente il lavoro di Matteo, anche in cucina, e dice la sua su tutto, creando confusione e minando l’autorità del figlio. Insieme a loro lavorano Barbara, come cameriera, Marta, amica di infanzia di Mattero, come aiuto cuoca e lavapiatti, e Antonio, detto Toto, come pizzaiolo. Tutti e tre ammettono che il rapporto conflittuale tra madre e figlio crea confusione e non aiuta locale e che l’attività avrebbe bisogno di una svolta e di un rinnovamento, partendo dal menu per arrivare agli arredi. Matteo vorrebbe che la sua attività, che ora funziona principalmente come pizzeria, riacquistasse lo status di ristorante. I consigli di Chef Cannavacciuolo sono fondamentali.

Cucine da Incubo 4: l’effetto di Cannavacciuolo

Stando a quanto si legge sulla pagina Facebook ufficiale del locale (che vanta 1.620 “mi piace”) e alle recensioni su Trip Advisor, l’avvento di Cannavacciuolo avrebbe sortito ottimi effetti, e ridato vita ad un’attività che appariva smorta e che ora invece soddisfa i clienti. Numerosi sono infatti i commenti entusiastici di chi ha mangiato lì dopo il 15 gennaio 2016, giorno della riapertura.

“Pizza ottima, locale molto carino e ben arredato dopo il rinnovo, staff molto gentile! Ci tornerò sicuramente !! Lo consiglio per una serata in compagnia!!”

“Era circa un anno che non ci andavo, hanno rinnovato il locale. Mi sono trovato bene pizza e cucina buona, lo consiglio molto”

“Locale totalmente rinnovato in uno stile moderno e molto accogliente. Abbiamo mangiato la miglior pizza della zona, sicuramente un gradino sopra gli altri per qualità e bontà!”

Ad onor del vero anche prima del cambiamento c’erano state recensioni positive, ma è impossibile ignorare quella dello scorso agosto nella quale una cliente aveva addirittura invitato i responsabili a lasciar perdere la ristorazione.

“Abbiamo provato diverse volte la pizza d’asporto e non è male…ma la ristorazione è a dir poco TERRIBILE!!! Antipasto di mare preparato letteralmente svuotando una scatoletta di latta già pronta…prezzi decisamente TROPPO alti per il posto, il paese e soprattutto la qualità di cibo offerta! Se questa è la vostra idea di ristorazione…ragazzi, cambiate mestiere!!”

L’esperienza con lo chef è stata comunque vissuta bene dallo staff de Ai Platani, stando ai commenti lasciati dai gestori sui social, e la cifra usata da tutti sembra essere stata l’ironia e la voglia di stare al gioco, senza offendersi per i rimproveri e i giudizi impietosi di Cannavacciuolo. Bisognerà capire cosa penseranno dopo aver visto la puntata sapientemente montata….

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