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Canone Rai verso l’esclusione dalla bolletta elettrica. Lo chiede l’Europa

di Marco Leardi

27/07/2021 - 14:02

Canone Rai verso l’esclusione dalla bolletta elettrica. Lo chiede l’Europa

Mario Draghi (foto - governo.it)

Mario Draghi ed il suo staff studiano un ritorno al passato. Sul , il governo si appresterebbe a decretare un addio all’inclusione della tassa nella bolletta elettrica, misura introdotta dall’allora premier Matteo Renzi nel 2015. L’indicazione a recuperare il vecchio sistema di pagamento, in realtà, non arriva da Palazzo Chigi ma da Bruxelles. Ce la chiede l’Europa, insomma.

Come riporta stamane Il Messaggero, l’esclusione del canone Rai dalla bolletta si renderebbe necessaria per via di uno degli impegni presi dal nostro Paese con l’Unione Europea nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel contratto, sul quale si reggono gli oltre 200 miliardi di prestiti e di sovvenzioni che l’Italia riceverà nei prossimi anni, Bruxelles chiede di eliminare gli “oneri impropri” dai costi dell’energia. Cioè, di cancellare l’obbligo per i venditori di elettricità, di “raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate” con il servizio energetico.

Nella suddetta casistica rientra ovviamente anche il canone Rai, che il governo presieduto da Matteo Renzi nel 2015 aveva inserito in bolletta, abbassando l’importo richiesto da 113 euro l’anno a 90 (9 euro al mese per dieci mensilità). La misura, introdotta attraverso la legge di stabilità, aveva consentito di arginare sensibilmente il tasso di evasione della gabella radiotelevisiva, fino a quel momento abbastanza elevato. Al contempo, e di conseguenza, aveva però aumentato gli importi delle bollette.

L’accordo con l’Europa starebbe dunque portando Mario Draghi ad archiviare la riforma di Renzi. La mossa – scrive ancora Il Messaggero – potrebbe essere approntata attraverso il disegno di legge sulla concorrenza atteso in Consiglio dei Ministri giovedì. Ma è anche possibile che la norma sul canone segua invece un iter parlamentare. L’impegno formalizzato con l’Europa avrà infatti tempo sino alla fine del prossimo anno per la sua definitiva adozione.

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