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BEPPE GRILLO AI SUOI: “NON ANDATE IN TV”. MA ORA I GRILLINI NON POSSONO PIU’ EVITARE IL CONFRONTO

di Marco Leardi

10/05/2012 - 13:11

BEPPE GRILLO AI SUOI: “NON ANDATE IN TV”. MA ORA I GRILLINI NON POSSONO PIU’ EVITARE IL CONFRONTO

Beppe Grillo

Alle recenti elezioni amministrative i cittadini hanno premuto il grilletto, anzi il grillino. Come dimostra il responso delle urne, gli italiani hanno sparato a zero sui partiti tradizionali e hanno invece premiato quelle forze che si sono fatte interpreti del dissenso popolare. A fare il pieno di voti  è stato in particolare il Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo. Il comico genovese ha messo in moto una potente macchina (anti)politica che ha raccolto adesioni in rete, nelle piazze e quindi ai seggi. Ma quasi mai in tv.

Il mezzo televisivo è sempre stato criticato da Grillo, che si è ben guardato dal partecipare ai talk show (se non con interventi registrati!) ed ha invitato i suoi adepti a fare altrettanto. Tale strategia ha permesso al Movimento 5 Stelle e ai suoi candidati di sottrarsi dalle contese autoreferenziali che spesso caratterizzano le arene mediatiche. La mossa si è rivelata vincente ed ora, ad elezioni avvenute, il genovese ha intenzione di andare avanti con la sua crociata anti televisiva.

Dalle pagine del suo blog, Grillo ha infatti lanciato un nuovo anatema e ha messo in guardia i suoi:

Chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo (…) Se il M5S avesse scelto la televisione per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non solo ai presenti, ma all’intero MoVimento” ha scritto.

Grillo ha strillato che nei talk show il dibattito avverrebbe “con conduttori di lungo corso e con le mummie solidificate dei partiti“, e ha parlato di omologazione col passato. “Che senso ha confrontarsi conVeltroni o con Gasparri in prima serata?” ha inoltre domandato il comico a cinque stelle. Parole, le sue, che pare non siano state scritte a caso.

Dopo il successo elettorale del ‘MoVimento’, infatti, alcuni suoi esponenti sono apparsi in tv: il candidato genovese Paolo Putti, ad esempio, è intervenuto su La7 da Mentana e su SkyTg24, ha partecipato a Ballarò e ad Omnibus. Il parmigiano Federico Pizzarotti è invece stato ospite di Otto e mezzo. Sembra proprio che Beppe Grillo non abbia gradito, e in molti leggono il suo ultimo sfogo come una pubblica strigliata: in tv non si va, capito?

Da una parte il comico ha ragione: le arene televisive sono spesso fini a se stesse e piene di insidie. Dunque, meglio evitarle. Tuttavia, ora i grillini si apprestano a ricoprire ruoli pubblici e dunque non possono più sottrarsi al confronto con gli altri interlocutori politici, né tantomeno alle domande dei giornalisti, al contraddittorio o alle critiche in diretta tv.

Piacciano o meno, queste pratiche stanno alla base di un atteggiamento democratico e libero.

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15 commenti su "BEPPE GRILLO AI SUOI: “NON ANDATE IN TV”. MA ORA I GRILLINI NON POSSONO PIU’ EVITARE IL CONFRONTO"

  1. Gentile elis, oltre a mandarLe la capacità di fare ironia, Le mancano anche le informazioni. Il M5S nelle ultime elezioni si è occupato anche di altri temi, come i diritti delle minoranze, con esiti a volte catastrofici: ha presente cos'è successo a Legnano, con il candidato del Movimento che ha parlato di rom come di "problema di DNA"? Ma evidentemente per Lei il razzismo è una questione di fantasia, come l'Area 75 e gli alieni. E questo fa capire tante cose...

  2. irrilevante che grillo la convinca sig. tania,pippo76 per quale motivo siamo obbligati a confrontarci con la classe dirigente che è la rovina del paese?per mistregrr,non guardare i grillini continua con le tue vecchie abitudini,che sicuramente ti sono di facile comprensione.per il grande colibri,invece dico che forse tu sei il problema di te stesso,per il momento sono cinque i i punti su cui lavora il movimento,poi ci occuperemo di razzismo,templari,illuminati,area75.alieni,massoneria,annunaki,ecc,ecc.

  3. I grillini non possono sottrarsi al confronto??? beh! Io mi chiedo? Quale di tutte le nullità blateranti che ci governa da 30 anni (sempre gli stessi), si è mai sottoposta al confonto? In tv dove tutto è preconfezionato e concordato prima, i politici appaiono disponibili, simpatici e pure spiritosi, ma quando li becchi per strada e fai le domande quelle vere allora si inalberano, annaspano, inveiscono ed in certi casi diventano pure violenti, sottraendosi sistematicamente al confronto con chi li ha votati. Spesso, quando si parla di Grillo e del M5S lo si fà con tanta superficialità e il più delle volte nessuno riesce ad andare oltre il personaggio Grillo. L'elettore tipo del M5S ha le idee chiare, è informato e non ha alcuna necessità di perdere il proprio tempo con i talk politici per chiarirsi le idee. Gli eletti del Movimento invece, debbono solo rendere conto del loro operato ai cittadini, non con le chiacchiere ma con i fatti!

  4. Va considerato un altro aspetto della questione. Grillo nasce come personaggio televisivo e riesce a trasformarsi lentamente in soggetto politico dal momento in cui certi interventi non graditi al partito socialista di Bettino Craxi ne determinarono l'allontanamento dai teleschermi. E' stata la sua fortuna. Così come è risultata azzeccata la sua successiva scelta di autori e argomenti da esibire sui palcoscenici di tutt'Italia. Dalla televisione al palco fino al web, Grillo ha subito afferrato la valenza dei media alternativi alla televisione che poteva gestire meglio senza incontrare grandi ostacoli. E' quasi legge matematica dei nostri tempi che chi si rende conto dell'equazione padronanza dei mezzi di comunicazione di massa= egemonia culturale, dal domino delle parole ambisca passare a quello dei fatti. Ma quando l'egemonia culturale è ancora un'ambizione e gli strumenti di produzione materiale e diffusione della cultura di massa sono in mano ad altri, ecco che a Grillo non rimane altro che adottare la strategia del subcomandante Marcos: negarsi alla comunicazione tradizionale per avere ancora maggiore attenzione e utilizzare i media senza accettarne completamente le regole. Ma Grillo non è nemmeno lontanamente il subcomandante Marcos di casa nostra e, personalmente, preferisco che sia così.

  5. Il problema dei grillini è sempre lo stesso: quando ci si confronta sui loro temi va tutto bene, quando si apre il discorso ad altre questioni (che non sono solo i temi autoreferenziali dei partiti, ma anche, ad esempio, i diritti ed il razzismo: L'Europa vota ma non sceglie) non si capisce più quali posizioni abbiano oppure esprimono posizioni preoccupanti, come è capitato in alcune comunali...