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Adesso Tocca a Me: Rai1 ricorda Paolo Borsellino con una docufiction. Cesare Bocci interpreta il magistrato

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

19/07/2017 - 19:30

Adesso Tocca a Me: Rai1 ricorda Paolo Borsellino con una docufiction. Cesare Bocci interpreta il magistrato

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Cesare Bocci interpreta Paolo Borsellino

La ricostruzione di una delle pagine più nere della nostra storia. A 25 anni dalla scomparsa, tramite una docufiction, Rai1 ripercorre, anche attraverso filmati originali, interviste e testimonianze dirette, la vicenda umana e civile del giudice Paolo Borsellino in quei fatidici 57 giorni che separano la strage di Capaci da quella di via D’Amelio. Il 19 luglio 1992 il magistrato e gli agenti della sua scorta Claudio Traina, Agostino Catalano, Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli vengono fatti saltare in aria dalla mafia con quasi cento chilogrammi di esplosivo. Paolo Borsellino – Adesso Tocca a Me – questo il titolo della produzione – sarà in onda stasera in prima serata.

Con Cesare Bocci nei panni di Borsellino, Giulio Corso in quelli di Antonio Vullo, unico agente sopravvissuto all’attentato, Ninni Bruschetta nelle vesti di Rino Germana e Anna Ammirati in quelle di Agnese Borsellino. Paolo Borsellino – Adesso tocca a me è una coproduzione Rai Fiction – Aurora Tv, prodotta da Giannandrea Pecorelli, per la regia di Francesco Miccichè che firma anche soggetto e sceneggiatura insieme a Sandrone Dazieri e Giovanni Filippetto.

Paolo Borsellino – Adesso Tocca a Me, la storia

Venticinque anni fa, il 19 luglio del 1992, meno di due mesi dopo la strage di Capaci, la mafia uccide Paolo Borsellino. Il giudice era consapevole che “il prossimo” sarebbe stato lui, come confidò alla moglie, ma sosteneva che la paura deve essere sempre accompagnata dal coraggio, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti. Sono le parole che conducono il pubblico in questo  ritratto biografico: storico e umano. Il docufilm si apre con la strage di via D’Amelio e attraverso i ricordi di Antonio Vullo – unico superstite dell’attentato – ricompone una storia decisamente complessa e articolata.

Con il contributo di testimonianze e interviste, arricchito da ricostruzioni e filmati dell’epoca si è cercato di dare conto di tutti gli aspetti della “vicenda Borsellino” fino a quanto stabilito nel primo grado dell’ultimo processo, il cosiddetto “Borsellino Quater”, anche dei dubbi che rimangono sulle motivazioni del suo omicidio e della scomparsa della famosa agenda rossa.

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