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Rai apre un’indagine interna per gli audio di Michele Guardì

La decisione della tv di stato arriva dopo il servizio mandato in onda da Le Iene.

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

30/11/2023 - 18:58

Rai apre un’indagine interna per gli audio di Michele Guardì
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Michele Guardì

Cane Magalli, cane, cane, levatelo, levatelo“. Questi e altri insulti sono al centro di alcuni audio “shock”, fuori onda, che hanno per protagonista Michele Guardì.Il regista e autore de I Fatti Vostri inveisce in regia cedendo al turpiloquio e ad espressioni sessiste e omofobe. Li hanno rispolverati Le Iene, nella puntata di martedì scorso. E ora la Rai è decisa a fare chiarezza. In un comunicato fanno sapere che:

Già nella giornata di ieri, mercoledì 29 novembre, ha dato mandato per l’apertura di un audit interno e di tutte procedure aziendali previste sui fatti che riguardano il regista Michele Guardì. La decisione è giunta dopo la messa in onda, martedì 28 novembre, su Italia 1, di un servizio contenente alcuni fuori onda del regista e sue dichiarazioni.

Queste alcune delle frasi pronunciate da Guardì:

Signorina sorrida, finga di esistere ma che cazzo mastica la putt*na

Mi è passata la tr*ia dietro per caso?

Ma levalo sto fr*cio di merda, leva il frocio…

Nel 2012 tali audio vennero fatti ascoltare anche da Ahi Piroso, in una puntata in cui era ospite – ironia della sorte – Tiberio Timperi, senza però che fosse rivelata l’identità del regista (ma si trattava del segreto di Pulcinella, visto che tra gli addetti ai lavori tali audio già circolavano). Michele Guardì nel frattempo si è giustificato respingendo le accuse di sessismo. A Libero ha dichiarato:

Chi ha mandato in onda questi audio ha scorrettamente preso delle battutacce, delle quali mi sono scusato a suo tempo e di cui mi scuso ancora oggi, che risalgono a quattordici anni fa.

All’Ansa, il regista ha aggiunto:

Si tratta di una cosa di 14 anni fa e nessuno allora si lamentò di quello successe. Hanno riso tutti, nessuno si è ribellato (…) In ogni modo nessuno ha denunciato e il reato di insulto comunque si prescrive in cinque anni. È chiaramente una cosa pretestuosa, fatta per darmi fastidio

La Rai starebbe comunque capendo se ci sono stati altri fatti avvenuti negli ultimi anni che lo riguardano. Le Iene hanno mostrato anche l’autista di Guardì, sostenendo che si tratterebbe di un collaboratore del programma pagato dalla Rai, circostanza negata dal regista:

Quanto ha fatto emergere il programma Le Iene, nella trasmissione di martedì scorso, a proposito di un mio collaboratore impropriamente definito autista devo precisare che si tratta di un assistente che lavora con me con regolare contratto dal 2010 anno in cui ho messo in scena il musical sui Promessi Sposi. Successivamente, dato il rapporto di fiducia, gli ho chiesto di collaborare con me anche alla realizzazione di rubriche tv, che seguivo io personalmente per il programma I Fatti Vostri. Si è reso perciò necessario anche un altro contratto di consulente e non di dipendente proprio per I Fatti Vostri, contratto che gli ha consentito e gli consente di lavorare dentro una redazione Rai. Si tratta dunque di due contratti distinti, uno dei quali a mio totale carico. Le attività che svolge come mio collaboratore privato sono dunque da me e solo da me personalmente retribuite con regolare contratto

ha precisato a Dagospia.

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