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Paolo, è ora di rinsavire

In una TV fatta di insopportabili minestre riscaldate, si sente ancora di più la mancanza di un numero uno come Paolo Bonolis

di Davide Maggio

15/08/2024 - 18:51

Paolo, è ora di rinsavire

Paolo Bonolis ad Avanti un Altro - © US Mediaset

Angelina Mango ha portato a Sanremo quello che potrebbe benissimo essere l’inno della televisione italiana degli ultimi anni: la NOIA.

Scelte sbagliate, dirigenza incapace, soliti favori per piazzare amici e amichetti qua e là, budget risicati (o, più probabilmente, poca voglia di metter mano al portafoglio) rendono l’intrattenimento, anno dopo anno, una minestra riscaldata che sempre più raramente può contare su materie prime di qualità.

Ed è ormai una battaglia persa in partenza cercare di spiegare a chi prepara il menù che… “come spendi mangi“. Il sistema, ormai, se ne fotte della qualità. Ci si arrabatta per cercare di arrivare al segno “+” alla fine della stagione o cercare di limitare le perdite, senza dimenticare, questo è chiaro, di aver fatto il favore necessario a mantenere la poltrona. Di appagare il palato del pubblico, chissenefrega! D’altro canto ci si occupa semplicemente di un medium che entra, senza permesso, nelle case degli italiani. Cosa importa se l’ospite sia gradito o meno!

C’è, però, una cosa, un’unica cosa, che non si riesce a digerire: che Paolo Bonolis da anni sia relegato a quel preseralino di Avanti un Altro. Una mortificazione per la professionalità di quello che, vi piaccia o no, è il più bravo della televisione italiana. Certo, non è esattamente simpatico, ma si può soprassedere.

Il bello, in questo caso, è che la scelta è dello stesso Bonolis, anzi è di chi lo consiglia (malissimo). Ed eviteremmo di scendere nei dettagli perchè scivoleremmo in faccende personali dalle quali ci piace stare ben lontani, per ragioni che non risiedono altrove se non nella sgradevolezza dei protagonisti. Fatto sta che il numero 1 della tv si è allontanato pian piano dal suo manager, dai suoi autori più fidati fino a rimanere esautorato della sua luce.

Beh, caro Paolo, è il momento di rinsavire. E’ il momento di capire da che parte stiano capacità e bravura e dove, invece, solo furbizia. Quella furbizia (altrui) che ci ha privato in questi anni di un professionista capace.

E per cortesia, aria nuova. Basta Ciao Darwin e minestre riscaldate. Da te ci si aspetta qualcosa che faccia la differenza. Perchè è vero che sono battaglie perse in partenza, ma da qualche si deve pur iniziare affinchè cambi qualcosa.

Di questi tempi ce n’è bisogno. Assai.

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