30
maggio

Com’è umano Lui!: Enzo Paci è Paolo Villaggio nel ‘biopic’ Rai dedicato al celebre attore

Enzo Paci nei panni di Villaggio (US Rai)

Enzo Paci nei panni di Villaggio (US Rai)

La vita di Paolo Villaggio è il fulcro della narrazione di Com’è umano Lui!, biopic dedicato all’attore genovese venuto a mancare nel 2017 e in onda stasera, giovedì 30 maggio 2024, in prima serata su Rai1. A interpretare il volto di personaggi iconici della televisione e del cinema italiano, come quelli di Giandomenico Fracchia o del ragionier Ugo Fantozzi, c’è Enzo Paci, affiancato da un cast che comprendere Camilla Semino Favro, Augusto Zucchi ed Emanuela Grimalda.

Villaggio e i suoi due amici

La narrazione del docufilm parte da metà degli anni ‘50. Periodo in cui il giovane Paolo Villaggio (Enzo Paci), residente a Genova, trascorre il tempo insieme alla sua piccola “banda” di amici della borghesia genovese, dove spicca il giovanissimo Fabrizio De André (Andrea Filippi) e Pietro Repetto (Andrea Benfante), detto “Polio”, professore di greco in sedia a rotelle. Mentre Pietro è impegnato a lavoro di giorno, a tempo perso Paolo e Fabrizio compongono le prime canzoni, come “il Fannullone” e “Carlo Martello”.

Un’esistenza che cambia radicalmente nel momento in cui Paolo, studente di giurisprudenza fuori corso, mette incinta la fidanzata Maura Albites (Camilla Semino Favro) e viene costretto dai genitori Ettore (Augusto Zucchi) e Maria (Emanuela Grimalda) a sposarla. Una volta diventato genitore, Villaggio viene dunque messo alle strette dal padre e, inchiodato alle sue responsabilità, accetta un lavoro alla Cosider, dove resiste per circa sette anni e passa il suo tempo con il ragionier Bianchi, che diventerà in seguito per lui il prototipo sul quale costruire il personaggio di Ugo Fantozzi.

Com'è Umano Lui (US Rai)

Com'è umano Lui (US Rai)

Anni, quelli passati alla Cosider, che Paolo sopporta grazie ad alcune “esibizioni” estemporanee alla radio e nel teatrino della goliardica compagnia Baistrocchi. Grazie a questa attività, Villaggio incontra quindi Maurizio Costanzo (interpretato da Giuseppe Brunetti), arrivato a Genova per seguire uno spettacolo di Jannacci, che proprio quella sera è malato. Paolo sostituisce quindi Jannacci all’ultimo minuto, alla presenza del celebre giornalista e conduttore, su “ordine” dell’impresario Ivo Chiesa. Sostituzione che rappresenta per Villaggio un vero e proprio spartiacque, dato che Costanzo, colpito dall’umorismo aggressivo del suo  “professor Otto von Kranz” gli propone un contratto nel suo teatro romano di cabaret: il 7×8. Lavoro che Paolo decide di accettare su consiglio della moglie Maura, la quale lo sprona a licenziarsi dall’azienda, dove non è mai stato bene, per tentare di seguire la strada artistica.

Scelta coraggiosa che è l’inizio di una carriera costellata di successi visto che, dal teatro di Costanzo, Paolo arriva anche in televisione, nel 1968, con Quelli della Domenica, dove dà vita a una nuova versione del “professor Kranz” e ad una prima interpretazione dell’impiegato “Fantozzi”. L’anno successivo, nel 1969, inventa invece il succube impiegato Giandomenico Fracchia, che presenta a tutti quanti all’interno della trasmissione E’ domenica, ma senza impegno. e gli consente di interpretare vari sketch con Gianni Agus, che interpreta il “Megadirettore”.

Un successo televisivo enorme che trova il massimo raggiungimento quando, nel 1975, dà il via alla saga cinematografica del ragionier Ugo Fantozzi, tratta da due romanzi scritta da lui stesso e  con la quale diventa uno dei personaggi simbolo del cinema comico nostrano. Un film, quello dedicato a Paolo Villaggio, che vuole andare a scandagliare anche aspetti privati della sua vita, come sottolineato dal regista Luca Manfredi:

Com’è umano Lui! ripercorre gli inizi della carriera di Paolo Villaggio con una “lente” molto attenta a cogliere gli aspetti meno conosciuti della sua vita, scandagliando la dimensione privata e familiare, ma anche la sua formazione artistica in quello straordinario mondo della Genova degli anni ’50 -‘60, fucina di molti artisti e intellettuali di quegli anni. (…) Conosceremo il contrasto che Paolo oppone alla sua famiglia borghese: il padre ingegnere e la madre insegnante di tedesco, di ascendenza teutonica. Genitori che avrebbero voluto per Paolo una carriera da avvocato e non certo il mondo bislacco e poco serio dello spettacolo, che non garantisce un’entrata certa alla fine del mese. E poi Maura, la sua futura moglie, che sarà determinante nelle scelte “cruciali” di Paolo, sempre pronta ad incoraggiare le sue aspirazioni artistiche, anche a costo di dover abbandonare il certo per l’incerto“.

La fiction, della durata di 100 minuti, è una produzione Rai e Ocean Productions in collaborazione con PR FESR della Liguria.

Semino Favro e Paci (US Rai)

Semino Favro e Paci (US Rai)

Com’è umano Lui!: i personaggi principali

PAOLO VILLAGGIO (Enzo Paci)

Entra in scena nel 1959 da studente di giurisprudenza che non dà esami ed è “tragicamente” fuori corso. Infatti, è soprannominato dal padre ingegnere, che si dispera per la sua inconcludenza, “il fannullone”. Paolo non ha nessuna voglia di diventare “avvocato” come vorrebbero i suoi e tira a campare frequentando i due amici di sempre, Piero Repetto detto “Polio” e Fabrizio De André detto “Faber”, compagni di baldorie. bevute e scherzi goliardici.

MAURA ALBITES, FUTURA MOGLIE DI PAOLO (Camilla Semino Favro)

Bella ragazza dalla forte personalità, poi moglie di Paolo e madre dei suoi due figli, Elisabetta e Piero, sarà proprio lei ad appoggiare le “aspirazioni artistiche” di Paolo e a convincerlo a lasciare “il certo per l’incerto”.

PIERO REPETTO, DETTO POLIO (Andrea Benfante)

Professore di greco e latino, è costretto da una grave distrofia muscolare su una sedia a rotelle e con cinico affetto è chiamato “Polio” da Paolo e Fabrizio. È il più grande dei suoi due amici ed è anche l’unico che lavora. Proprio per questo gli tocca sempre pagare.

FABRIZIO DE ANDRÉ (Andrea Filippi)

Il più giovane del “terzetto”, all’inizio del film è solo un ventenne sconosciuto che si diletta a suonare la chitarra e a comporre canzoni. Lui e Paolo scriveranno insieme due canzoni: “il Fannullone” (un omaggio alla loro deriva fancazzista) e la più nota “Carlo Martello”.

ETTORE VILLAGGIO, PADRE DI PAOLO (Augusto Zucchi)

Ingegnere della Genova “bene”, si dispera per l’inconcludenza di Paolo, che all’alba dei trent’anni ancora non ha deciso cosa fare della sua vita. Quando poi Paolo metterà incinta la sua fidanzata, Maura, costringerà il figlio ad assumersi le proprie responsabilità e ad entrare come impiegato alla “Cosider” (dove si fa siderurgia navale), grazie alle sue conoscenze nelle “alte sfere” dell’azienda genovese.

MARIA VILLAGGIO, MADRE DI PAOLO (Emanuela Grimalda)

Insegnante di tedesco, di origini teutoniche, è molto severa con il figlio Paolo, che manifesta “strampalate” tendenze artistiche. Proprio lei sarà l’ispiratrice dell’aggressivo e maldestro prestigiatore tedesco, il professor “Otto von Kranz”, personaggio che darà il via al successo di Paolo come attore.

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